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Daniele Basso a Expo e a Corporate Art con Coke It’s Me!
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Com’è nata la collaborazione con Coca-Cola?
«Mi trovavo in viaggio per lavoro negli Stati Uniti, quando decido di far tappa ad Atlanta, dove Coca-Cola ha il suo headquarter. Dopo il classico tour della sede, la scoperta di archivi “segreti” (che manderebbero in tilt appassionati e curiosi) e la visita specifica al dipartimento dedicato alla sostenibilità, complice una vision comune su aspetti legati al rispetto per l’ambiente, prende il via il primo contatto, oltre che una stima reciproca».
E poi?
«Il settembre scorso Coca-Cola mi comunica non solo di apprezzare l’approccio e i risultati del mio lavoro, vale a dire la qualità artistica e progettuale delle mie opere e l’attenzione etica all’uomo e alla natura per me sempre prioritaria, ma anche di avere in mente di celebrare il centesimo anniversario della bottiglietta Contour, quella in vetro, un must e un’icona nel mondo, con un’opera ad hoc».
Daniele Basso scelto per crearla?
«Esatto».
E quindi?
«Be’, a parte l’indescrivibile soddisfazione, è partita la sfida e il lavoro. Cinque mesi per mettere a punto tutto».

Il risultato?
«Si chiama “Coke It’s Me!” ed è una scultura in acciaio a specchio alta due metri circa, con un diametro di 60 centimetri e un peso di 100 chili. Si tratta di un’opera dalla forma sinuosa con spigoli vivi, pensati per riflettere il volto di chi ci si specchia e coinvolgerlo in prima persona nel successo planetario della bottiglietta Coca-Cola».
Acciaio a specchio: il suo materiale principe...
«L’acciaio lucidato a specchio è effettivamente il mio materiale d’elezione. In questo caso, poi si prestava a trasmettere un significato. Perché la superficie specchiante riflette ogni cosa indistintamente, senza pregiudizio e discriminazione. In questo senso, davanti “Coke It’s me!” siamo tutti unici, ma uguali e in qualche modo legati. L’ispirazione è nata dal desiderio di trasmettere il messaggio insito in quella bottiglietta che, nel suo secolo di storia, è entrata nell’immaginario collettivo, superando barriere e distanze e diventando tra gli oggetti più riconoscibili, diffusi, familiari e globali in assoluto. L’acciaio, inoltre, è riciclabile, riutilizzabile infinite volte. E la sostenibilità è per me un valore fondamentale».
“Coke It’s me!” è ora in mostra a Expo e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, giusto?
«La scultura è esposta nella sua versione definitiva a Expo 2015 nel Padiglione Coca-Cola fino al termine della manifestazione; mentre la prova d’autore è a Roma, fino all’11 ottobre 2015, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, in occasione della collettiva “Corporate Art – L’azienda come oggetto d’arte”. Una bella soddisfazione vederla in due realtà tanto rinomate: da una parte Expo 2015, dall’altra la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dove, tra l’altro, si trova accanto a opere di nomi del calibro di Afro Basaldella, Flavio Favelli, Renato Guttuso, Ugo Nespolo, Mimmo Paladino, Mario Schifano».

INFO: www.danielebasso.com

PHOTO COURTESY: Daniele Basso


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