Nuovi uffici, anzi rinnovati, per Prointel, caratterizzati da un arredamento in stile moderno e da ambienti luminosi con forti richiami alla classica architettura locale.

La sede del produttore televisivo indipendente iberico, società fondata nel 1970 da Chicho Ibáñez Serrador, è stata reinventata dalla creativa mano degli architetti della AGI, sotto la guida di Joaquín Pérez-Goicoechea e Nasser B. Abulhasan. Uno studio dal respiro internazionale che ha basato i propri lavori su quattro pilastri principali: innovazione, ecologia, ricerca e interventi strutturali.

Prointel è situata in un quartiere di Madrid in forte espansione dove è possibile trovare sia abitazioni private che uffici. Il rinnovo dell’emittente indipendente, per mano degli architetti dello studio AGI, ha tenuto conto anche di questi elementi al fine di armonizzare il progetto senza stravolgere troppo lo spirito originale.

Il lavoro di ristrutturazione ha messo in primo piano la necessità di avere luce costante all’interno, il cortile sul retro e il conseguente uso quotidiano di questo spazio. La decisione stilistica è stata quella di uniformare la pavimentazione tra gli spazi: quella esterna, tipica del patio, è stata così portata anche all’interno per donare maggiore omogeneità agli ambienti.

Gli uffici si snodano attorno a un grande open space che è il cuore della produzione della tv spagnola. Uno dei lati ospita il team che si occupa del lato creativo, un’altra ala è invece riservata ai tecnici e alle relative cabine di lavoro. Una scala centrale in legno domina l’ingresso e riesce a fondersi con i rivestimenti in ceramica. L’illuminazione e il sistema di aria condizionata servono tutti gli spazi con un occhio al green grazie al risparmio energetico e a un programma di diffusione ad hoc per ogni spazio.

Con questo progetto lo studio AGI, fondato nel 2006 e vincitrice di numerosi premi, porta a termine un altro innovativo lavoro tra modernità, design, rispetto degli spazi e della tipica architettura spagnola.

INFO: www.agi-architects.com

PHOTO COURTESY: Miguel de Guzmán