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TID incontra Volodymyr Nepyivoda: una persona dalle mille passioni
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Volodymyr Nepyivoda, architetto ucraino alla guida dello studio di design commerciale YOD, è venuto a trovarci presso il nostro showroom. Architetto, designer, ristoratore, esperto di illuminazione.. una persona poliedrica che ha trasformato la nostra intervista in una bellissima chiacchierata tra amici davanti ad un buon bicchiere di vino (Volodymyr, a proposito, ne è un grande estimatore).

Il nome del suo studio è YOD. Da dove deriva questo nome, qual è il suo significato? 
«Originariamente, il nome dello studio YOD era nato come abbreviazione di "Your Own Design". YOD è una sorta di elemento farmacologico in architettura. Oggi il nome dello studio, così come il suo appellativo, unisce un team di persone con un particolare segno distintivo e una determinata visione del design ».

Di cosa Vi occupate principalmente?
«Lavoriamo principalmente nella sfera del design commerciale e creiamo progetti nel settore dell’ospitalità: alberghi, ristoranti, cafè e bar. A seconda del progetto, ci occupiamo anche della progettazione e realizzazione di oggetti di design».

Avete dei materiali “preferiti” ?
«Cerchiamo di usare essenzialmente materiali naturali: vetro, pietre, rame, Cor-Ten.
Per esempio adesso abbiamo trovato, immerso sott’acqua, un rovere di 2.500 anni e stiamo pensando a come poterlo utilizzare, in quale progetto poterlo inserire in cui dargli tutta l’importanza che merita».

Ci parli di alcuni dei suoi ultimi progetti.
«Si tratta di un Wine bar “WIN Bar” (il bar si trova a Podil, nel cuore della vecchia Kiev), di cui sono anche uno dei proprietari. La sua Missione, oltre a quella sua principale di wine bar, è promuovere la formazione di una cultura del consumo di vino in Ucraina. E in questo caso, ci impegniamo ad offrire ai nostri ospiti ciò di cui a loro manca, e cioè un bicchiere di buon vino. Inoltre, tutti i mobili sono stati realizzati utilizzando una vecchia botte di vino dalla portata di 10 mila litri. La testa del barile, invece, è diventata una grande tavola rotonda su cui abbiamo salvato il numero di serie e le tracce lasciate dal vino».

Un designer che diventa ristoratore. Da dove arriva questa idea?
«Per poter meglio comprendere come funziona l’intero business della ristorazione, conoscere in prima persona tutti i vari passaggi che vanno dall’idea iniziale fino all’apertura del locale. Ai nostri clienti possiamo così offrire la nostra stessa esperienza, essere in grado di proporre valide alternative e indirizzarli verso una scelta finale che sia la più adatta a loro e alla loro idea di business».

Si occupa in prima persona anche della scelta dell’illuminazione, in che senso?
«Sono più che convinto che l’illuminazione giochi un ruolo fondamentale all’interno di un progetto di interior design. Dedico molta attenzione allo studio e alla ricerca della luce ideale per valorizzare l’ambiente e non solo. Per esempio, nel rendere il cibo più “vivace” e appetibile prediligo l’utilizzo di colori caldi».

Quali sono i suoi progetti per il futuro?
«Stiamo iniziando a collaborare anche con una clientela estera e abbiamo aperto ad Hong Kong la Yod Group Limited, con l’intenzione di farla diventare la nostra sede principale».

INFO: yoddesign.com.ua

PHOTO COURTESY: Olga Vykhvatenko, PR-manager of YOD Design lab


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