Biennale Arte 2024: un viaggio attraverso identità e migrazioni

L’arte come ponte tra culture e linguaggi globali

Dal 20 aprile al 24 novembre 2024, Venezia ha ospitato la 60ª Esposizione Internazionale d’Arte, un appuntamento che ha consolidato la città come epicentro globale dell’arte contemporanea. Sotto la curatela di Adriano Pedrosa, primo latino-americano a ricoprire questo prestigioso incarico, l’edizione di quest’anno ha scelto come tema centrale “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”, una riflessione potente e attuale sulle dinamiche dell’identità, dell’appartenenza e della migrazione.

Un tema universale: Stranieri Ovunque
Il titolo scelto, ispirato a un’opera del 2004 del collettivo Claire Fontaine, ha esplorato il concetto di “essere stranieri” in senso ampio e inclusivo. Come sottolineato da Pedrosa, gli artisti hanno spesso vissuto e lavorato come nomadi, spostandosi attraverso confini geografici e culturali. L’esperienza dello “straniero”, dell’esiliato o del migrante è diventata quindi il filo conduttore per raccontare storie di diaspora, esclusione e trasformazione identitaria.
L’obiettivo era non solo quello di documentare queste esperienze, ma anche di far emergere come esse abbiano contribuito a plasmare la produzione artistica e culturale in tutto il mondo.

Una Mostra in due nuclei: Contemporaneo e Storico
La Biennale 2024 si è articolata in due sezioni principali, creando un dialogo tra il presente e il passato:
– 
il Nucleo Contemporaneo, dedicato agli artisti che esplorano i temi della migrazione e dell’identità oggi. Questa sezione ha ospitato opere che utilizzano linguaggi innovativi e multidisciplinari per affrontare le complessità del mondo contemporaneo;
– 
il Nucleo Storico, che ha offerto una prospettiva più ampia sulle esperienze di essere “stranieri” nella storia dell’arte, includendo opere e documenti d’archivio di rilevanza storica.

Partecipazioni nazionali e debutti di spicco
La Biennale 2024 ha accolto la partecipazione di 86 nazioni, con quattro paesi presenti per la prima volta: Repubblica del BeninEtiopiaRepubblica Democratica di Timor Leste e Repubblica Unita della Tanzania. Questi nuovi ingressi hanno portato una ventata di freschezza e diversità, introducendo prospettive uniche e arricchendo il panorama globale dell’evento.
Tra i padiglioni nazionali più apprezzati, spiccano quelli che hanno affrontato il tema della migrazione in modo simbolico e innovativo, utilizzando performance, installazioni e opere multimediali per coinvolgere i visitatori in esperienze immersive.

Riconoscimenti e Leoni d’Oro
Il prestigioso Leone d’Oro alla Carriera è stato assegnato a due figure iconiche dell’arte contemporanea: Anna Maria Maiolino e Nil Yalter. Entrambe sono state celebrate per il loro contributo rivoluzionario nel dare voce alle tematiche dell’identità e della migrazione attraverso un approccio artistico unico e radicale.

Un successo di pubblico
Con oltre 700.000 visitatori, di cui circa 190.000 giovani e studenti under 26, l’edizione 2024 ha dimostrato un crescente interesse delle nuove generazioni per l’arte contemporanea. Questo dato conferma l’importanza della Biennale non solo come evento artistico, ma anche come strumento di educazione e dialogo culturale.

La Biennale Arte 2024 ha rappresentato un momento di riflessione profonda su questioni universali e urgenti, affrontate attraverso una lente artistica. L’approccio curatoriale di Adriano Pedrosa ha dato voce a storie di esclusione, accoglienza e identità, creando un ponte tra culture diverse e invitando il pubblico a riconsiderare il concetto di appartenenza.
Con il suo tema potente e una selezione artistica di altissimo livello, questa edizione non solo ha lasciato un segno indelebile nel panorama culturale, ma ha anche offerto un esempio tangibile di come l’arte possa essere un veicolo di empatia e comprensione globale.

 

INFO: Biennale Arte 2024

Chiara Mattavelli

Chiara Mattavelli