Il progetto risale al 1982 ed è stato il mio primo progetto importante, perché studiato e disegnato tutto da solo, seguendo anche i lavori di realizzazione, cose queste che alla luce odierna non posso più permettermi a causa dei molteplici impegni. Devo dire che lesperienza è stata molto positiva visto che ho fatto una pratica intensa che mi è servita per il mio futuro lavorativo.
Lidea progettuale attinge nella memoria storica del luogo, visto che la cittadina è dotata di un castello medioevale, che si trova esattamente sulla collina del monte Monforte,una collina rocciosa in cui nel medioevo, il Vassallo, edificò la sua roccaforte.La famiglia di Campobasso, per cui ho progettato questa villa, era una delle più rappresentative e molto addentrata nel dibattito culturale contemporaneo.Non è stato difficile comunicare loro le mie intenzioni progettuali .Il lessico compositivo, traeva origini da due architetti,da me molto ammirati e che avevo studiato durante gli anni delluniversità a Firenze, il primo era Louis Kahn, il secondo Carlo Scarpa. Decisi che il manufatto avrebbe dovuto dialogare con laltro, molto più rappresentativo, del castello Manforte, che insisteva sulla collina di fronte.Studiai un architettura circospetta ed introversa ,chiusa verso lesterno ma aperta allinterno così come la piazza darmi del castello. I riferimenti ad alcuni stilemi dei due grandi Architetti sono palesi ed evidenti, così luso dei materiali.,Labitazione ha una forma cubica anche se sul lato trasversale non osserva le stesse proporzioni rispetto a quelle parallele allandamento del terreno . La composizione è volutamente simmetrica, dal momento che qui in Italia, come nel resto del mondo occidentale, si stava dibattendo appieno sul movimento post-moderno.La lettura e le citazioni dellarchitettura dellepoca classica, sono evidenti. Il modulo compositivo è un rettangolo che viene ripetuto ai quattro vertici della pianta, lasciando larea centrale molto più ampia per accogliere le zone: ingresso e di collegamento verticale. La costruzione insiste su un terreno molto scosceso ,pertanto essa ha un piano completamente interrato, che contiene la cantina e linvaso per la piscina,un piano seminterrato ,che a valle si apre a livello giardino, con ampie vetrate a monte trova posto la zona garage, alla quale si accede tramite una rampa, il cui muro di contenimento è stato ispirato dalle metope e triglifi del fregio del Partenone.Al piano terra, a monte, trova ubicazione lingresso mentre a valle la zona giorno, con ancora le vetrate panoramiche.Il primo piano, contenente la zona notte e quasi tutto schermato su tre lati, aperto a valle. Le grandi vetrate hanno lo scopo di far penetrare allinterno dellabitazione, quanto più possibile, i raggi solari, il cui calore si accumula sulle pareti spessorate delle camere da letto e viene rilasciato nelle ore serali.Questo in base a studi di energia passiva, per architetture bioclimatiche. La villa infatti,pur avendo una configurazione interna completamente aperta, dinverno è molto calda, pur essendo ubicata a settecento metri di altezza sul livello del mare, destate, proprio grazie a questo studio energetico , si possono creare facilmente flussi di aria fresca, aprendo le finestre su pareti opposte a secondo del vento che spira allesterno.
Foto: Edoardo DAntona