Esoscheletri di animali fantastici, personaggi di galassie lontane, fossili antichissimi sono i protagonisti lapidei della mostra NEXT CREATURES, personale di Raffaello Galiotto svoltasi lo scorso aprile allâADI Design Museum di Milano.
Ispirate alle forme della natura, alle strutture ossee dei vertebrati, alle simmetrie cromatiche delle livree e alla seghettatura marginale delle foglie, le 21 opere sono state realizzate con marmi pregiati di diverse dimensioni (dai 10 ai 150 chili di peso) e lavorate con fresature visive e tattili di altissima precisione che invitano chi le guarda allâesperienza fisica con la materia attraverso unâespressione estetica di forte suggestione attrattiva.
Una collezione visionaria, che stimola il dibattito tra naturale e artificiale, in questo caso alimentato da un nuovo codice espressivo in cui la pietra incontra la macchina digitale in un rapporto antitetico, tra materialità e immaterialità , tra robot e umano.
Raffaello Galiotto: âAnche la pietra, la materia più antica lavorata dallâuomo, ha davanti a sé un futuro di grande cambiamento. La tecnologia numerica preannuncia uno scenario in cui lâimmaterialità digitale si unisce alla potente forza dei macchinari numerici per solcare il corpo litico nellâesplorazione di nuovi linguaggi espressiviâ?.
Anche in questo scenario torna comunque sempre prepotente lâesperienza umana, continua Galiotto: âPrima ancora di apprendere lâutilizzo delle macchine è importante tornare a conoscere veramente la materia prima. Andrea Palladio, oltre che celeberrimo architetto era anche un abile scalpellino. Per proiettare la lavorazione della pietra nel futuro dobbiamo ripartire sempre dalle nostre mani ed esperienzeâ?.
Le opere sono state realizzate con la partecipazione di Generelli, Gruppo Tosco Marmi, Margraf, Odone Angelo.
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