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MAN@mydoor: un percorso al femminile tra arte e design
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Come e quando è avvenuto l'incontro tra Manuela e Maria Vittoria, le due anime fondatrici di MAN@mydoor?
«Ci siamo incontrate alcuni anni fa, ma la scintilla che ha acceso la nostra passione per un lavoro fatto di arte, design e progettazione è divampata nel 2013. In un fugace incontro invernale abbiamo scoperto di poter condividere una comune visione per il design. Noi crediamo che la dinamica creativo-progettuale debba sempre abbracciare le regole dell’emozione e del cuore».

Due professioniste così diverse riescono davvero a capirsi e completarsi?

«Provenire da due sfere professionali così diverse ci permette di creare un’energia unica, nuova e stimolante. Da una parte, Manuela – autrice TV e artista – attinge concretezza e metodo da Maria Vittoria - ingegnere e interior designer - che, a sua volta, riesce a esprimere la sua indole creativa, avventurandosi in un mondo diverso e sconosciuto, come quello di Manuela. Due opposti, non solo si attraggono, ma si uniscono in armonia».

A chi è venuta l'idea di firmarvi MAN@mydoor e perché?
«L’idea è venuta a Maria Vittoria, partendo dalla firma-logo dei pezzi artistici di Manuela: MAN. Man, però, è l’uomo che diventa la sorpresa e l’inaspettato, oltre che l’incontro. Da qui: MAN at My Door. Un nome che rappresenta l’ingresso di qualcosa di nuovo e imprevisto all’interno del proprio mondo. Così come quando una delle nostre lampade trova spazio in una casa, in un ambiente, in un locale si crea un’atmosfera nuova e l’arrivo di un'emozione».

Due guide rosa per un team tutto al femminile...
«Il team al femminile per noi è la vera forza di questo gruppo. Oltre a noi due socie fondatrici del marchio, ci sono Daniela Gulberti, assistente e graphic designer, e le due fotografe Giulia Manelli e Alyne Martim. Ci piace muoverci con l’energia e la creatività, tipiche delle donne, condividendo obiettivi e sviluppandoli insieme con grande flessibilità e organizzazione. Quando le donne riescono a trasformare il loro complesso mondo interiore in una forza produttiva, sono in grado di superare tutti gli ostacoli e le difficoltà che ogni nuova impresa porta con sé».

Quali sono i prodotti realizzati che esprimono al meglio la design-vision di MAN@mydoor?

«Le nostre Art Lamp rappresentano noi e la nostra storia, breve ma intensa. Abbiamo voluto raccontare il mondo con i nostri occhi e con il nostro cuore. Non sapremmo indicarne una che ci rappresenti più delle altre perché tutte insieme completano il nostro modo di immaginare l’origine e l’evoluzione dell’essere umano: dall’embrione EGG, all’uomo SHADOW, alla civilizzazione CITY».

Progetti in cantiere?

«Abbiamo in progetto la produzione di tavoli con top d’arte e librerie custom-made. Tutti oggetti d’arredo che sorprendono ed emozionano, traducendo arte e design in un unico linguaggio. Verranno prodotti in serie limitata – come le tre Art Lamp Collection - e con materiali di recupero di produzioni industriali di metalli e plastiche. Per lo showroom di TID (via Medardo Rosso 18, Milano) abbiamo disegnato e realizzato una nuova lampada, Egg Slim, versione composta e maneggevole della scultorea Egg, già presente all’interno dello spazio».

A chi si rivolge MAN@mydoor?

«MAN@mydoor è un marchio di oggetti di design, vicini al mondo dell’arte caratterizzato dall’unicità dei pezzi, che desidera fondere l’essenzialità del moderno con l’umanizzazione di movimenti artistici e architettonici del secolo scorso. Un nostro pezzo riesce a scaldare il minimalismo rigoroso di un ambiente contemporaneo così come crea accenti moderni in un ambiente fin de secle».

Due parole sulla partecipazione di MAN@mydoor al Fuorisalone del Mobile 2015.

«Ci teniamo molto a essere presenti a ogni edizione del Fuorisalone, che quest'anno ci è parso più strutturato e interessante. Noi e MAN@mydoor eravamo immersi nell’ambiente di Ventura Lambrate, che è sicuramente il più consono a produzioni di design come la nostra».

NFO: www.manatmydoor.it

PHOTO COURTESY: Giulia Manelli e Fabio Mantovani


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